Intesa Sanpaolo: un fatturato 2024 in crescita
Il 2024 ha rappresentato un anno di svolta per Intesa Sanpaolo, che ha registrato performance finanziarie di assoluto rilievo, consolidando la sua leadership nel panorama bancario italiano ed europeo. I risultati finanziari ufficiali, presentati a febbraio 2025, confermano un'espansione dei ricavi, un'efficiente gestione operativa e un ritorno sostanziale per gli azionisti. Analizzando i dati economici, patrimoniali e industriali del gruppo, emerge un quadro di solidità, redditività sostenibile e visione strategica a lungo termine.
Risultati economici e fatturato 2024: un anno record
Il fatturato di Intesa Sanpaolo nel 2024 ha raggiunto i 27,11 miliardi di euro, in crescita del 7,5% rispetto ai 25,23 miliardi del 2023. Questo incremento è stato sostenuto principalmente da due voci chiave: gli interessi netti, che hanno raggiunto i 15,72 miliardi (+6,9%), e le commissioni nette, salite a 9,39 miliardi (+9,4%).
In particolare, le commissioni generate dall’attività di gestione del risparmio, consulenza finanziaria e bancassicurazione hanno avuto un peso rilevante nella crescita dei ricavi, anche grazie alla forte posizione del gruppo nei segmenti del wealth management e della protezione assicurativa.
Il risultato della gestione operativa si è attestato a 15,54 miliardi di euro, con una progressione del 12,5% rispetto ai 13,81 miliardi del 2023; il risultato corrente lordo ha mostrato una dinamica positiva, con un aumento del 13,9% anno su anno.
Il dato più rilevante riguarda tuttavia l’utile netto consolidato che ha raggiunto gli 8,67 miliardi di euro, in crescita del 12,2% rispetto ai 7,72 miliardi dell’anno precedente.
Efficienza operativa e controllo dei costi
Nel 2024 Intesa Sanpaolo ha dimostrato una sostanziale capacità di contenimento dei costi, nonostante i rilevanti investimenti in tecnologia e digitalizzazione. I costi operativi si sono attestati a 11,57 miliardi di euro, registrando un aumento contenuto dell’1,3% rispetto al 2023. Il cost/income ratio, indicatore chiave di efficienza bancaria, si è ridotto ulteriormente fino al 42,7%, uno dei livelli più bassi a livello europeo e il migliore di sempre per il gruppo.
Questa performance è il risultato di una strategia orientata all’ottimizzazione dei processi, al ricorso crescente alla piattaforma cloud (oltre il 60% degli applicativi è ormai cloud-native), e all’impiego di intelligenza artificiale e automazione nei flussi operativi.
Solidità patrimoniale e qualità del credito
Il coefficiente Common Equity Tier 1 (CET1) si è attestato su un valore solido del 13,9% alla fine del 2024, tenendo conto della detrazione relativa ai 3 miliardi di euro versati come acconto sui dividendi.
In termini di qualità del credito, il volume complessivo dei crediti deteriorati si è ridotto a 4,92 miliardi di euro, con un’incidenza sull’intero portafoglio crediti pari all’1,2% netto delle rettifiche. Il costo del rischio si è attestato a 30 centesimi di punto, in linea con la prudente politica di provisioning adottata dalla banca.
I finanziamenti alla clientela sono diminuiti del 2,1% su base annua, posizionandosi a 422 miliardi di euro, riflettendo un approccio più selettivo all’erogazione del credito in un contesto macroeconomico ancora incerto.
Crescita sostenibile, ESG e impatto sociale
La banca guidata da Carlo Messina ha ulteriormente rafforzato il proprio impegno ESG, destinando circa 1,5 miliardi di euro nel periodo 2023-2027 a progetti sociali, di cui 700 milioni già investiti tra 2023 e 2024. Tra il 2022 e il 2024, l’iniziativa "Cibo e riparo per chi è in difficoltà" ha permesso di realizzare 54,1 milioni di interventi. Inoltre, nel 2024 Intesa Sanpaolo ha concesso nuovi finanziamenti a medio-lungo termine per un totale di circa 43 miliardi di euro, favorendo il risanamento di circa 3.100 imprese italiane.
Intesa Sanpaolo ha erogato inoltre circa 43 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel 2024, contribuendo a riportare in bonis circa 3.100 imprese italiane, con l'effetto di preservare 15.500 posti di lavoro. Dall’inizio del programma nel 2014, le aziende riportate in bonis sono state 144.000, con oltre 720.000 posti di lavoro salvaguardati.
Distribuzione del valore agli azionisti
Il payout ratio per il 2024 è stato confermato al 70% dell’utile netto consolidato, in linea con quanto previsto nel Piano di Impresa 2022–2025. La banca ha proposto dividendi cash complessivi pari a 6,1 miliardi di euro, di cui 3 miliardi già versati come acconto e 3,1 miliardi da distribuire nel mese di maggio 2025. A ciò si aggiunge un buyback da 2 miliardi di euro, soggetto all’approvazione dell’assemblea degli azionisti e autorizzato dalla BCE.
Il 40% circa di tali distribuzioni è destinato direttamente a famiglie italiane e fondazioni bancarie, tra cui Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, e altre fondazioni storiche del Paese.
Previsioni per il 2025
Guardando al futuro, il management di Intesa Sanpaolo prevede per il 2025 un utile netto superiore ai 9 miliardi di euro, grazie alla crescita delle commissioni nette, dei profitti da attività assicurativa e dei ricavi da trading. I costi operativi sono attesi in leggera diminuzione, nonostante il proseguimento degli investimenti in tecnologia.
La banca prevede che, con l’applicazione delle nuove regole di Basilea 4, il CET1 ratio si attesti intorno al 13,7%. Questo valore tuttavia potrebbe migliorare fino al 14,5%, grazie all’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), che contribuirebbero positivamente per circa 0,6 punti percentuali.
Il bilancio 2024 di Intesa Sanpaolo conferma la solidità, la resilienza e la redditività strutturale del primo gruppo bancario italiano. L’andamento dei ricavi, l’efficienza operativa, la qualità del credito e la generosa politica di distribuzione agli azionisti collocano Intesa Sanpaolo tra le migliori banche a livello europeo per performance e sostenibilità.